Robert Capa – Colore

Robert Capa – Colore
Cynthia Young
Electa – 2014

Dal 31 gennaio al 4 maggio 2014 in occasione del centenario dalla nascita di Robert Capa, il Centro Internazionale di Fotografia di New York ha presentato “Capa in color”, la migliore retrospettiva a colori del lavoro del grande fotografo, con una selezione impressionante di immagini tutte restaurate. La mostra ha contato decine di migliaia di visitatori.

Il catalogo della mostra è stato tradotto per la prima volta in italiano. Robert Capa è stato il fotoreporter più importante nella storia del XX secolo e ha realizzato alcune fra le fotografie più famose della seconda guerra mondiale, sulle truppe americane in Italia, sulla guerra in Spagna, sugli ebrei sopravvissuti ai campi di concentramento, sulle città bombardate.

I suoi scatti più noti sono ormai proprietà della memoria di tutti: il miliziano anarchico colpito a morte nella guerra di Spagna, la sua foto forse più citata, le madri in lutto intorno alle bare dei ragazzi del liceo Sannazaro morti combattendo, i tedeschi durante le Quattro Giornate di Napoli.

Nonostante Capa sia conosciuto soprattutto per le foto in bianco e nero, a partire dal 1941 e sino alla morte, nel 1954, ha usato regolarmente la pellicola a colori.

Alcune di queste fotografie sono state pubblicate sulle riviste, ma nel corso degli anni il lavoro a colori di Capa è stato praticamente dimenticato. Fino ad ora.

Composto da oltre 100 stampe contemporanee, da pubblicazioni e documenti personali, il volume offre dunque uno sguardo inedito sul lavoro di questo maestro della fotografia e offre al lettore un portfolio molto eterogeneo che va da immagini di vita in un resort sciistico in Svizzera a un rarissimo scatto di Pablo Picasso con il figlio, passando per un ritratto di Ernest Hemingway con il figlio fino alle sue ultime splendide foto a colori scattate in Indocina nel 1954, poco prima che trovasse la morte a causa dello scoppio di una granata.

Restaurate per la prima volta le fotografie a colori di Capa si costituiscono oggi come uno dei patrimoni artistici fondamentali del ‘900.

Fonte: electa.it